Era già stato definito il nuovo Jascin, nel 2001, giocatore dell’anno in Russia, titolare della Lokomotiv Mosca e della Nazionale. Un fuoriclasse, insomma. Al punto da scomodare, in Italia, Roma, Lazio e Juve, che cercava una riserva per Buffon e aveva scelto Ruslan Nigmatullin. “Affare fatto” dicono in Russia. “Come si fa a dire di no alla Juve?.
. Ma qui si verifica il colpo di scena: Nigmatullin dice no, non vuole fare la riserva di Buffon ma giocare. Però, ormai vuole l’Italia e accetta l’offerta del Verona, che chiude l’affare a parametro zero con un blitz decisivo a Mosca del d.s. Rino Foschi. Con gli scaligeri il portiere firma un contratto di 4 anni e mezzo a un milione l’anno. Nigmatullin è entusiasta dell’idea: ”Il Verona sarà il mio trampolino di lancio”.
Invece qualcosa si inceppa. Nigmatullin non gioca praticamente mai. Ferron resta titolare, più di lui giocano persino Doardo e Pegolo. E Nigmatullin? Una sola presenza, con l’Inter, per l’infortunio a Ferron. Nigmatullin gioca 70 minuti e prende tre gol, ma il giudizio è nettamente positivo. Ma non giocherà più.
“Le ragioni per cui non giocavo non avevano niente a che fare con il mondo del calcio. – dirà in un’intervista – Arrivai in Italia come miglior portiere russo del 2001, ero il portiere della Nazionale e mi apprestavo a giocare i Mondiali del 2002. Tutti mi facevano la stessa domanda: ‘Perché non giochi?’. Non sapevo cosa rispondere perché non capivo molto bene cosa stava succedendo. Credo che io abbia sofferto della corruzione del calcio italiano, della lotta tra le agenzie che mi volevano avere come cliente”.
A cosa si riferisce il russo? Nigmatullin, quando anni dopo esplose lo scandalo di Calciopoli, denunciò ai Giudici di esser stato costretto a lasciare la procura di Marco Trabucchi per firmare con l’Agenzia Gea World di Alessandro Moggi, in affari loschi che vedevano il coinvolgimento anche della mafia russa. Nell’estate 2002 comunque, Nigmatullin partecipa ai Mondiali in Corea e Giappone con grande voglia di riscatto. Difende i pali della Russia e malgrado l’eliminazione ottiene ancora giudizi largamente positivi.
Ma il mistero non finisce qui. Malesani lo vorrebbe per la serie B, ma il suo ingaggio sconsiglia la società, che lo lascia andare. Nigmatullin allora va alla Salernitana, esperienza disastrosa. Torna in patria, alla Lokomotiv, fa due anni la riserva. Quindi al Terek Grozny, ma non è più lui, distrutto anche psicologicamente. A 31 anni decide di smettere. Poi ci ripensa, va allo Ska Rostov, che con le sue parate salva dalla serie C. Dice basta definitivamente a 35 anni dopo una stagione in Israele, nel Maccabi Ahi Nazareth.
Oggi Nigmatullin è infatti conosciuto come ‘Dj Ruslan Nigmatullin’ e ha intrapreso una carriera musicale di successo, che lo porta a viaggiare spesso da una parte all’altra del Mondo. “Dopo aver lasciato il calcio ho deciso di concentrare le mie forze nella musica, entrando nel mondo dello showbiz. Lo faccio già da qualche anno e con alcune track ho raggiunto le top charts in Russia. Continuo a dare concerti, sono già stato in 350 diverse città, da Vladivodstok a New York”.
Ogni tanto, però, quando capita, mette ancora i guanti, in qualche partita di Vecchie Glorie. “E ogni tanto – sorride – sogno ancora l’Italia…”